1941-2021 – il manifesto di “Ventotene” compie ottant’anni
A TUTTI GLI UTENTI
Oggetto: Il manifesto di “Ventotene” compie ottant’anni (1941-2021)
L’idea di Europa è un tema che, negli ultimi decenni, ha determinato un forte dibattito culturale ponendo questioni difficili: secondo quali categorie si deve oggi pensare l’idea di Europa? Esiste uno “spirito” europeo? Esiste una società europea? Quanto l’idea di Europa come Unione Europea, affermatasi dopo la metà del XX secolo, è un elemento in grado di conciliare l’aspetto progettuale, istituzionale ed economico con quello delle culture e delle diverse tendenze politiche che hanno attraversato la storia del continente e che tuttora sono evidenti?
In occasione degli ottant’anni del manifesto Per un’Europa libera e unita” scritto da Altiero Spinelli ed Ernesto Rossi – durante il periodo di reclusione per motivi politici sull’isola di Ventotene – la nostra scuola propone a tutti gli utenti una pagina speciale all’interno della sezione permanente dedicata al titolo del nostro istituto, Altiero Spinelli.
Nello specifico alleghiamo la recente pubblicazione edita dal Senato della Repubblica all’interno della quale viene rieditato il testo di Per un’Europa libera e unita in lingua italiana, francese e inglese, con la presentazione del Presidente della Camera Alta. Il Manifesto di Ventotene – si legge – è ancora oggi un testo di straordinaria, pulsante attualità. La costruzione europea in questi difficili tempi si trova a un punto di svolta, è sotto assedio. Deve fronteggiare questioni epocali: la crisi economica, le migrazioni, la criminalità organizzata, l’instabilità geopolitica ai nostri confini determinata da conflitti, terrorismo, povertà.
Siamo convinti che dobbiamo ripartire dallo spirito dei grandi Padri Fondatori del progetto europeo e l’esempio di Altiero Spinelli ci offre tante opportunità di dialogo educativo e di formazione didattica. L’Unione Europea, come forse tutto l’Occidente, deve ritrovare le ragioni profonde della propria missione, in un mondo dove non siamo più i soli protagonisti e i nostri valori non sono più gli unici in campo. Eppure è proprio dall’esperienza europea della nostra storia comune e dalla forza della nostra cultura che possiamo trarre nuova forza per ripartire.